“Guarda! Sembra un uccellino!”
Ho sentito questa esclamazione fin dalle nostre prime passeggiate: quando il tuo improvviso sfarfallio con le mani richiamava l’attenzione di qualche annoiato passante.
All’esclamazione seguiva a ruota la domanda: “perché fa così?”.
I primi tempi venivo improvvisamente gelata dal quesito, come all’università, quando pensavo che l’esame fosse finito e il professore se ne usciva con la domanda “Rischia tutto”.
Velocemente, ripercorrevo nella mente tutte le possibili risposte: nessuna sembrava quella giusta.
Se all’università in qualche modo me la cavavo, nella vita appariva però tutta un’altra cosa.
La mia risposta all’inopportuno passante risultava sempre insoddisfacente, o meglio, leggevo negli occhi del mio interlocutore il biasimo per una mamma incapace di educare il figlio a stare composto.
Con gli anni, ho imparato.
Oggi, a quei pochi che ancora si arrischiano farmi domande sul perché di quello strano sfarfallio con le mani, rispondo nell’unico modo possibile per turbare sufficientemente il mio interlocutore e mettermi al riparo da ulteriori domande: “Chissà..”
FdM