Per nessuno di noi è piacevole bagnarsi con un intero bicchiere di acqua durante il pranzo e né, tanto meno, immergere l’intera manica dentro il sugo della pasta a cena.
Ognuno di noi, ovviamente, in quelle occasioni non vedrà l’ora di togliersi i vestiti.
La situazione cambia quando si tratta di una goccia d’acqua o una particella infinitesimale di sugo.
In quel caso, nessuno sentirebbe l’esigenza di spogliarsi nudo e cambiarsi da capo a piedi.
Tu sì.
Ricordo che fin da piccolo, se la minima particella di qualsiasi alimento toccava i tuoi abiti, il grido successivo era: “Mi sono bagnato!” e, in men che non si dica, ti ritrovavo completamente svestito.
Questo, ovviamente, era un problema se si usciva per un pranzo o all’asilo.
Immancabilmente, quando ti venivo a prendere, la bidella un po’ imbarazzata mi consegnava un sacchettino di abiti perfettamente puliti e asciutti, raccontandomi come tutti avevano cercato di convincerti che quella goccia si sarebbe asciugata o quella macchiolina non si sarebbe neanche notata. Ma niente.
Questione di percezioni.
E così quel piccolo sacchettino, così leggero all’apparenza, diventava per me pesante come un macigno.
FdM