Quando eri piccolo il tuo riposo, soprattutto quello pomeridiano, era per me il momento più bello della giornata.
Era l’unico momento in cui non dovevo confrontarmi con le tue stranezze, l’unico momento in cui mi sentivo libera.
Era una libertà un po’ amara, perché noi mamme siamo brave a colpevolizzarci e, provare felicità in tua assenza, mi faceva sentire un orribile mostro.
In quel periodo mi ero appassionata di film horror: ormai li conoscevo tutti e tanto più erano terrificanti, quanto più io mi sentivo di buon umore.
Non era difficile capirne il motivo.
A quel tempo la mia vita e tutto quello che mi stava accadendo, era assai più spaventoso del più angosciante dei film e la mano tremante che apriva la porta della casa infestata di turno, non poteva essere più tremante della mia, quando aprivo la tua stanza e il tuo sonno finiva.
Le mie paure e le mie angosce erano lì davanti a me e non sparivano con i titoli di coda.
FdM