La pizza è, da sempre, il cibo più amato.

Anche per te.

Un grandissimo sollievo sapere che quella, almeno, la mangerai. Ma come?

Il tuo non è propriamente un mangiare la pizza, piuttosto compiere su di lei una vera e propria autopsia, suddivisa in fasi precise e rigorose.

Fase 1 rimozione della mozzarella: la pizza viene meticolosamente privata del morbido formaggio, affinché non ne rimanga traccia.

Fase 2 attenta analisi del pomodoro: la sua superficie deve essere liscia, senza alcun semino. In quel caso i semini devono essere rimossi, uno per uno.

Fase 3 verifica della presenza di crosticine: la pizza deve essere morbida, ogni piccola crosta va grattata via per intero.

A quel punto la pizza, o meglio quello che ne resta, può essere mangiata.

Ovviamente, se una delle fasi predette non da l’esito sperato, la pizza viene rispedita al mittente.

Immaginatevi la mia ansia quando, per esempio, ad un compleanno ti veniva offerta una pizzetta. Ora, dopo anni, quasi come un medico specializzato in anatomia patologica, tutto questo per me è  la norma e osservo gli altri, con l’occhio divertito di chi ormai si è fatto le ossa.

FdM