La donna invisibile, non è una supereroina creata dalla Marvel.
La donna invisibile è la mamma che vedi in un angolo all’uscita dalla scuola.
La donna invisibile non è nata così, lo è diventata da quando gli altri sanno che suo figlio è autistico.
Tutti la salutano, ma nessuno le chiede altro; il suo parere non conta, la sua opinione non interessa a nessuno; quando si avvicina ad un gruppo di genitori della scuola, il discorso si interrompe, per poi ricominciare quando si allontana.
Perché? Forse perché la disabilità è un mostro spaventoso, che se lo tieni lontano fa meno paura, che se lo eviti non esiste e che, in fondo in fondo, fortunatamente non ti riguarda.
A me invece riguarda, sono io quella mamma invisibile, sono io che, con gli anni, ho imparato a farmi sentire, a parlare anche se non mi viene chiesto nulla. Perché essere una supereroina, per me, non è essere invisibile, ma esserci sempre.
FdM