Una delle esperienze più frustranti che io ricordi come neo mamma, fu sicuramente la lettura di una di quelle tabelle intitolate: “i progressi del vostro bambino”.

Si tratta di schemi, creati apposta per indurre l’ansia materna a correre a mille, di cui sono pieni siti internet, riviste specializzate, manuali che trovi in libreria.

Praticamente, ad ogni età del bambino corrisponde un traguardo che dovrebbe avere raggiunto (uso  il condizionale, perché è giustamente indicato che ogni bimbo ha i suoi tempi, che non tutti raggiungeranno i traguardi nello stesso momento). Purtroppo, quest’ultima avvertenza, anche se ben specificata, non è sufficiente se ti accorgi che tuo figlio non è al passo con la gara.

Sì, perché fin da appena nati i bambini partecipano, ignari, ad una gara silenziosa, le cui vere protagoniste sono le mamme.

“Mio figlio a due mesi rideva, a 8 mangiava già da solo e ad un anno sapeva già elencare il nome di tutti i suoi parenti entro il 3 grado”.

Questo è stato un banco di prova piuttosto duro per me, perché tu non solo non rispettavi i tempi della gara ma, anzi, sembravi totalmente indifferente ad entrare proprio nella competizione.

FdM